Per la diagnosi dell’anemia è fondamentale eseguire specifiche analisi del sangue, che monitorano determinati parametri. Inoltre, è fondamentale che tali esami siano eseguiti tempestivamente, al manifestarsi dei primi sintomi sospetti.

L’anemia è una patologia del sangue caratterizzata da una diminuzione dei globuli rossi e, di conseguenza, dell’emoglobina, cioè la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai diversi tessuti che costituiscono l’organismo. Una persona viene definita anemico se presenta valori della emoglobina:

  • inferiori a a 13 gr/dl se uomo;
  • inferiori a 12 gr/dl se donna.

Soffrire di anemia, quindi, significa avere un disturbo serio, che va necessariamente affrontato, in primo luogo con corretta diagnosi e poi con terapia specifica. Una corretta diagnosi dell’anemia, quindi, è cruciale per comprenderne le cause e avviare un percorso di cura o di controllo della malattia, garantendosi un’adeguata qualità della vita. Ed è altrettanto importante che questa diagnosi sia tempestiva. Ma come si arriva alla diagnosi di anemia? Quali visite ed esami sono necessari? È proprio questo il tema a cui è dedicato il breve articolo che segue. Prima di dare una risposta a queste domande, però, è bene fare una premessa su quali sono i sintomi che possono far pensare all’anemia e che quindi devono spingere chi ne soffre a sottoporsi ad accertamenti medici.

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Una premessa: sintomi e segni dell’anemia, quando preoccuparsi

La carenza di globuli rossi che l’anemia comporta si traduce in un minore afflusso di ossigeno ai tessuti. Ed è proprio questa circostanza che provoca i segnali attraverso cui la patologia si manifesta.

I principali sintomi dell’anemia sono:

  • Affaticamento e debolezza (sia fisici che mentali);
  • Pallore cutaneo;
  • Riduzione della temperatura corporea soprattutto su mani e piedi;
  • Alterazione del respiro (aumento della frequenza);
  • Mal di testa;
  • Diminuzione della vista.

Nelle forme più gravi o nel caso venga trascurata, l’anemia può avere anche conseguenze gravi a danno del cuore (provocando o aggravando le cardiopatie) e di altri organi. Ecco perché una diagnosi precoce e tempestiva è particolarmente importante.

Le analisi del sangue per diagnosticare l’anemia

Il test fondamentale per diagnosticare l’anemia è rappresentato dalle analisi del sangue, con le quali si vanno a monitorare specifici parametri:

  • Emocromo: fornisce informazioni sulle quantità delle principali cellule presenti nel sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine);
  • Sideremia: misura la quantità di ferro presente nella parte liquida del sangue;
  • Transferrina: monitora la presenza dell’omonima proteina del sangue, che ha il compito di trasportare il ferro;
  • Ferritina: monitora la presenza dell’omonima proteina del sangue, tra le principali responsabili dello stoccaggio del ferro;
  • Acido folico: monitora la presenza di folati nel sangue, la cui carenza può provocare anemia;
  • Vitamina B12: monitora la presenza nel sangue di questa specifica vitamina, la cui carenza può provocare anemia
  • TSAT saturazione transferrina: verifica la percentuale di molecole di transferrina legate al ferro rispetto al loro numero totale.

Non va inoltre dimenticato un esame per la ricerca di sangue occulto nelle feci (per individuare eventuale perdita ematica, in particolare nelle persone anziane). Ovviamente, per poter arrivare a una diagnosi di anemia è necessario che le analisi siano lette da un medico specialista.

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Articolo revisionato dal Dottor dottor Elias Attalla, responsabile dell’ambulatorio anemia presso la Clinica Nuova Itor