Oggi è possibile essere operati di varicocele con un’innovativa tecnica di sclero-embolizzazione. Un intervento chirurgico mininvasivo che permette di trattare il varicocele in day hospital, con anestesia locale, nessun dolore e dimissioni in giornata. In questo articolo, tutte le indicazioni su come si svolge l’operazione al varicocele, quali sono i tempi di recupero e che rapporto c’è tra questo trattamento e la fertilità maschile.
Pur non essendo una patologia grave, il varicocele suscita sempre molte domande negli uomini che ne soffrono e a cui il medico consiglia l’intervento chirurgico. Il motivo è semplice: il varicocele impatta sull’apparato riproduttore maschile (precisamente sui testicoli) e quindi fa sorgere dubbi legati alla possibilità di avere tranquillamente rapporti sessuali dopo essersi operati e anche sulla fertilità. Inoltre, ci sono tutte le questioni legate al dolore (durante e dopo l’operazione) e ai tempi di recupero. In molti casi, però, le informazioni che circolano sull’intervento di varicocele sono errate e contribuiscono a generare veri e propri falsi miti su questa patologia. Una cattiva fama infondata che spesso spinge gli uomini a trascurare il problema, pur di non doverlo affrontare.
Cos’è la sclero-embolizzazione mininvasiva del varicocele
In realtà, i progressi fatti dalla medicina negli ultimi anni, hanno trasformato l’operazione chirurgica del varicocele in una procedura mininvasiva che viene svolta in day hospital. Si tratta, quindi, di un intervento di chirurgia endo-vascolare sicuro ed efficace. Questa metodologia chirurgica di trattamento del varicocele prende il nome di sclero–embolizzazione, perché finalizzata a provoca la parziale sclerotizzazione della vena interessata dal varicocele, che quindi cesserà di provocare ristagno di sangue
Come si svolge l’intervento chirurgico di varicocele
Sotto il profilo tecnico, l’intervento chirurgico mininvasivo al varicocele inizia con l’inserimento di una cannula nella vena superficiale del braccio, da cui viene introdotto un catetere, che viene guidato fino alla vena dilatata dal chirurgo, grazie ai raggi X. Una volta posizionato il catetere, si provvede ad iniettare il liquido di contrasto, che permette di visualizzare bene il letto venoso, e a seguire la sostanza sclerosante. In questo modo, si giunge all’obiettivo di sclerotizzare parizalmente la vena interessata dalla patologia. A questo punto, il catetere viene rimosso e l’operazione termina senza necessità di applicare punti di sutura.
I rischi di complicanze legati questo trattamento sono minimi:
- recidiva del varicocele;
- reazioni locali del testicolo (gonfiore, rossore, sanguinamento);
- reazioni allergiche all’anestesia o al mezzo di contrasto.
Quale anestesia viene fatta e dove?
Il carattere minivasivo dell’operazione di varicocele permette di effettuarla in anestesia locale, che viene praticata al braccio, ed una leggera sedazione.
Quanto dura l‘operazione?
Nel complesso, l’operazione dura circa 20 minuti, a cui fanno seguito alcune ore di osservazione del paziente. Solitamente, quindi, l’intervento chirurgico al varicocele è svolto in regime di day hospital.
Si sente dolore quando ci si opera al varicocele?
Durante il trattamento non si avverte dolore. Nelle ore immediatamente successive, invece, si può accusare fastidio e una leggera sensazione dolorosa al basso ventre e all’inguine.Cosa succede dopo l’intervento di varicocele: periodo di riposo e tempi di recupero
Così come l’intervento, anche il decorso operatorio post sclero-embolizzazione del varicocele non è particolarmente complesso e gravoso. Ovviamente, caso per caso, è il medico ad indicare cosa fare e cosa non fare. In linea di massima, però, per riprendersi dall’operazione senza complicazioni ed effetti indesiderati, sono necessari 2 o 3 giorni di riposo assoluto e almeno 15 giorni di astensione da sforzi eccessivi e da rapporti sessuali.
Infine, è fondamentale presentarsi ai controlli prescritti, anche a distanza di tempo. Dopo circa 3 mesi dall’operazione, infatti, è consigliabile sottoporsi a eco-color-Doppler per valutare il risultato. Dopo 6 mesi, invece, si può effettuare lo spermiogramma per verificare il miglioramento dei parametri del liquido spermatico.
Fertilità e rapporti sessuali dopo essersi operati di varicocele: quello che c’è da sapere
In chiusura di questo approfondimento dedicato all’operazione di varicocele è bene affrontare il tema che maggiormente preoccupa gli uomini che devono operarsi, cioè il collegamento tra il trattamento e la sfera sessuale. In particolare, è molto diffuso il timore che operarsi al varicocele metta in pericolo la possibilità di avere rapporti sessuali e di mettere al mondo figli. Detto in altre parole, il rischio sarebbe quello di infertilità ed impotenza. In realtà, invece, la situazione è radicalmente opposta: è trascurare forme gravi di varicocele che può generare dolore ai testicoli durante i rapporti sessuali e diminuita fertilità. Operarsi, quindi, è la soluzione e non la causa del problema.
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Articolo revisionato dal dottor Roberto Pirozzi, specialista in chirurgia generale, angiologia e flebologia presso la Clinica Nuova Itor