La professione di osteopata è una delle più note ma anche meno approfondite del panorama sanitario. Pochi, infatti, sanno definire esattamente cos’è l’osteopatia, cosa fa un’osteopata e quali problemi può risolvere una seduta di trattamento manipolativo osteopatico. Il ruolo dell’osteopatia, però, è molto importante, soprattutto nell’ambito delle terapie di riabilitazione e rieducazione motoria. Per questo, è bene saperne di più.
Da qualche anno, l’osteopatia sta conoscendo una notevole fortuna nell’ambito della rieducazione e della riabilitazione motoria. Sul tema, però, c’è molta confusione, alimentata da scarse conoscenze specifiche. Spesso, infatti, i pazienti sovrappongono la figura dell’osteopata a quella del fisioterapista, facendo confusione tra le due professionalità, oppure attribuiscono all’osteopatia ruoli e funzioni che in realtà non può svolgere. In altre circostanze, al contrario, il valore dell’osteopatia viene svilito, negando la sua reale capacità di intervenire su problematiche concrete dell’apparato muscolo-scheletrico. La soluzione a tanta confusione è fissare alcuni punti chiave, rispondendo alle domande principali sull’argomento:
- Cos’è l’osteopatia?
- Cosa fa un0osteopata?
- Quali disturbi possono essere curati dall’osteopatia?
- Come si svolge una seduta dall’osteopata?
Cos’è l’osteopatia
L’osteopatia è una terapia rieducativa a scopo riabilitativo, nata negli Stati Uniti tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, che consiste nella manipolazione di specifiche parti del corpo, come schiena, collo e testa. Secondo la definizione che ne dà l’Organizzazione Mondiale della Sanità, va classificata come medicina complementare, che si basa sul contatto manuale ed è adatta a tutte le età, dai bambini agli anziani.
Il cuore dell’osteopatia sta nel suo approccio olistico, che considera il corpo umano come un elemento unico, in cui tutti i sistemi che lo compongono sono strettamente interconnessi, influenzandosi a vicenda. Da tale approccio derivano alcuni principi fondamentali che caratterizzano l’agire dell’osteopata:
- Fiducia nella capacità di autoregolazione del corpo;
- Correlazione tra strutture fisiche e funzioni svolte;
- Necessità di un approccio globale alla cura dei disturbi, che prenda in considerazione i diversi apparati.
Nell’ambito dell’osteopatia, sono ravvisabili quattro approcci:
- Strutturale: che prevede l’applicazione di manovre finalizzate al rilassamento di muscoli e articolazioni;
- Fasciale: che si esplica in un’attività palpatoria per rilassare i tessuti miofasciali;
- Viscerale: che si compone di tecniche finalizzate a rivitalizzare gli organi;
- Craniale: che agisce sul cranio, stimolandolo a livello di ossa, sistema nervoso, meningi e liquor cefalorachidiano.
Chi è l’osteopata
Alla luce di quanto detto finora, si può definire l’osteopata come colui che pratica l’osteopatia, nell’ambito di una serie più amia di tecniche riabilitative e di rieducazione. Prima di essere osteopati, quindi, si è fisioterapisti o addirittura medici. Infatti, in mancanza di una specifica laurea in medicina o fisioterapia, la conclusione del percorso di formazione in osteopatia (che dura 6 anni) non abilita all’esercizio della professione. Questo perché l’osteopatia non è considerata, in Italia, una professione sanitaria a sé stante ma solo una tecnica che può essere applicata da un professionista dl mondo sanitario. Quindi, dire “vado dall’osteopata” finisce per sminuire la professionalità del fisioterapista o del medico a cui ci si rivolge, che non si esaurisce nella pratica dell’osteopatia.
Fatta questa dovuta precisazione in merito al titolo di studio dell’osteopata, un altro elemento che permette di definire questo professionista è il tipo di attività pratica che mette in atto. Cioè la manipolazione manuale osteopatica. Nel trattamento del paziente, infatti, chi pratica l’osteopatia non utilizza macchinari ma solo le proprie mani. La finalità è quella di ristabilire la corretta mobilità di ossa, muscoli, legamenti e tendini, per migliorare la salute e il benessere complessivo del paziente.
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Perché si va dall’osteopata: quali disturbi e patologie può trattare
Come già sottolineato, l’osteopatia può essere utile a tutte le età, dal neonato all’anziano, perché può intervenire in una pluralità di disturbi legati all’apparato muscoloscheletrico, oltre a ricoprire un ruolo anche nei percorsi di riabilitazione e rieducazione motoria.
Tra le problematiche per cui ci si può rivolgere ad un osteopata ci sono:
- Dolori alla schiena (cervicalgie, lombalgie, sciatalgie)
- Artrosi
- Discopatie
- Cefalee
- Nevralgie
- Dolori articolari (anche da trauma)
- Dolori muscolari (anche da trauma)
- Disturbi dell’equilibrio
- Stanchezza cronica
Come funziona una seduta di osteopatia
Predeterminare come si svolge una seduta di osteopatia è praticamente impossibile (così come è difficile predeterminare il numero di sedute necessarie), perché l’osteopata è chiamato a calibrare il suo intervento sulle specifiche necessità del paziente, previa una prima visita con finalità diagnostiche, per capire da dove nasce il problema. Di sicuro, durante la seduta non verranno utilizzati macchinari né somministrati farmaci. Tutte le attività necessarie saranno realizzate manualmente dal professionista, magari con l’ausilio partecipativo del paziente. In alcuni casi, chi si sottopone a una seduta di osteopatia può rimanere stupito dal fatto che l’osteopata non intervenga direttamente sulla zona sofferente ma su altre aree del corpo. In realtà, questo è abbastanza normale alla luce dell’assunto su cui si regge tutta l’osteopatia, cioè la stretta relazione e influenza tra le diverse parti del corpo, per cui, ad esempio, una lombalgia può nascere da un problema di postura dei piedi. L’osteopata non ha interesse ad intervenire sul sintomo ma piuttosto sulla causa. E spesso il lavoro di manipolazione che mette in atto è molto intenso, tanto da provocare nel paziente un diffuso senso di indolenzimento alla fine della seduta, che può protrarsi anche per uno o due giorni ma che è assolutamente fisiologico.
Unità specialistica di riabilitazione funzionale | Clinica Nuova Itor Roma
Articolo revisionato dal Dottor Mauro Papalia, specialista in ortopedia e traumatologia e in fisiatria presso la Clinica Nuova Itor di Roma