L’occhio pigro è un disturbo della vista che colpisce soprattutto i bambini, diminuendo la loro vista. Se diagnosticato e curato efficacemente entro gli 8 anni, può essere completamente risolto. Il rimedio principale contro l’occhio pigro è il bendaggio, associato ad occhiali correttivi di eventuali difetti della vista. Ma quali sono le cause di questo difetto? Quali i sintomi? Quali le possibili conseguenze?
I primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo di un bambino. È in questa fase, infatti, che si completano o si perfezionano le abilità fondamentali del corpo umano. Alcune sono abbastanza evidenti, come il camminare o il parlare. Altre, invece, sono più silenti ma non meno importanti. È il caso della vista. Tra 0 e 6 anni, infatti, si gettano le basi che condizioneranno la futura salute degli occhi. E una delle patologie degli occhi più frequenti nei bambini di questa età è l’occhio pigro, il cui nome scientifico è ambliopia. Secondo alcune indagini, l’occhio pigro riguarda circa il 3% dei bambini e i forum online a tema sanitario sono pieni di genitori preoccupati che rivolgono domande agli specialistici, sia oculisti che ortottisti, per sapere cosa devono fare e come affrontare il problema. Vista la sua rilevanza, quindi, l’argomento “occhio pigro” merita di essere approfondito e conosciuto meglio.
Cos’è l’ambliopia e cosa significa “occhio pigro”
Per cominciare, è utile darne una definizione precisa. Cosa si intende per occhio pigro? L’aggettivo “pigro” è rivelatore: nell’ambliopia ci si trova di fronte ad un occhio che vede meno, che lavora meno dell’altro. Detto in termini più tecnici: l’occhio pigro ha una ridotta acuità visiva. Il problema colpisce di solito uno solo dei due occhi, ma (raramente) può anche interessare entrambi. La conseguenza, è che il cervello non riceve la giusta stimolazione e la vista può svilupparsi in maniera imperfetta e sbilanciata. Inoltre, data la tenera età in cui si manifesta in disturbo, e dato il ruolo fondamentale della vista nella conoscenza del mondo, un’ambliopia non diagnostica e non curata può comportare problemi di apprendimento e di sviluppo cognitivo del minore.
Le cause dell’ambliopia
Le cause dell’occhio pigro sono essenzialmente riconducibili alla presenza di:
- un notevole difetto di rifrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia, eccetera) in uno o (più di rado) in entrambe gli occhi;
- strabismo (che però può anche essere una conseguenza);
- cataratta congenita (che diminuisce la capacità visiva dell’occhio interessato) per una vera malattia;
- palpebra calante (che ostacola fisicamente l’arrivo dell’immagine sulla retina) o ptosi.
I sintomi dell’occhio pigro: come vede chi ne soffre
A cause differenti, però, corrispondono medesimi sintomi per le varie forme di occhio pigro. In generale, questa patologia non è semplice da diagnosticare. La prima ragione è legata all’età del bambino, che lo rende non collaborativo. Se non parla o se ha appena iniziato a farlo, il minore non è in grado di dire ai genitori che non vede bene. L’altro motivo che rende difficile la diagnosi, invece, è la potenziale mancanza di sintomi dell’occhio pigro nei bambini. Infatti, quando l’ambliopia interessa un occhio solo, l’altro compensa la mancanza, restituendo una visione complessiva comunque buona.
A questo punto, per i genitori che sospettano che loro figlio abbia l’occhio pigro, non resta che affidarsi a dei comportamenti del bambino che possono essere spia di un disagio. Ad esempio:
- avvicina gli oggetti agli occhi per guardarli;
- si avvicina molto alla TV;
- ha spesso occhi stanchi e se li strofina con le mani;
- ha difficoltà di lettura;
- ha difficoltà nel coordinare il movimento delle mani;
- prova fastidio nella percezione della luce;
- ha frequenti mal di testa
- scrive o disegna con difficoltà
Come si cura l’occhio pigro nei bambini: diagnosi, prevenzione e rimedi
L’unico modo per diagnosticare l’occhio pigro, però, è affidarsi ai test visivi svolti dal pediatra e portare il bambino con regolarità da un oculista, fin dai primi anni di vita e soprattutto in prossimità di alcune tappe fondamentali, come l’ingresso alla scuola materna o il passaggio alle elementari.
La tempestività della diagnosi è anche l’unica forma di prevenzione di questo disturbo, perché è fondamentale per intraprendere le giuste cure e raggiungere risultati ottimali. Bisogna infatti sfruttare la cosiddetta età plastica, che dura fino ai 6-8 anni, durante la quale gli occhi dei bambini sono più “malleabili” e inclini a riassestarsi e a dialogare bene con il cervello.
Il rimedio fondamentale contro l’occhio pigro è il bendaggio, che consiste nel coprire l’occhio sano con una benda che impedisce la visione, un po’ come andare in palestra per rinforzare i muscoli del proprio corpo. In questo modo, senza il supporto del suo “gemello”, l’occhio pigro è costretto a sforzarsi per vedere e riacquista a sua capacità. Se l’ambliopia è causata dalla presenza di un difetto visivo, contestualmente alla benda il bambino deve indossare anche degli occhiali correttivi. Diversamente, nei casi di occhio pigro da strabismo, soprattutto se grave, può essere utile l’intervento chirurgico, ma sempre dopo adeguato tempo di bendaggio.
Per un bambino, affrontare il bendaggio dell’occhio pigro non è affatto facile, anche perché può durare mesi o anni, a seconda della gravità della situazione. La benda è fastidiosa, gli fa percepire su sé stesso una diversità rispetto agli altri bambini e può provocargli fastidio fisico e disagio psicologico. Per queste ragioni, è cruciale che i genitori accompagnino il proprio figlio lungo questo percorso, spiegando ogni passaggio e supportandolo nei momenti di difficoltà.
Articolo revisionato dal Dottor Vittorio Picardo, Responsabile della Unità Operativa di Oculistica presso la Clinica Nuova Itor